L’appeal della reading school

Massimo Onofri fa un bilancio della scuola di lettura e scrittura creativa

di Alessandro Mele

Il progetto di una scuola di lettura e scrittura era uno dei punti di forza del dossier della candidatura di Nuoro quale Capitale italiana della cultura 2020. Quel sogno, nel concreto passaggio dalle parole ai fatti, è diventato la Nuoro Reading School, corso di perfezionamento universitario promosso da UniNuoro, dal dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università di Sassari. Tra i partner la biblioteca Satta, il Distretto culturale del Nuorese e la fondazione Bellocci alla quale fa capo il Premio Strega. Direttore della scuola è Massimo Onofri, tra i maggiori critici letterari italiani e firma delle pagine culturali di vari quotidiani tra i quali La Nuova Sardegna e l’Avvenire. È lui a raccontare l’esperienza vissuta da tantissimi giovani del territorio uniti dall’obiettivo comune di sviluppare una lettura critica convincete e creativa: «La scuola di lettura creativa – spiega Onofri – ha già nella sua denominazione una chiara intenzione di porsi in antitesi a qualsiasi scuola di scrittura a cominciare dalla Holden dello scrittore Alessandro Baricco. Il progetto si basa proprio sulla convinzione di insegnare a leggere e a scrivere con creatività ma con la consapevolezza che ovviamente il talento non si possa insegnare a nessuno. Con questo spirito, è tra gli obiettivi anche quello di rendere gli allievi consapevoli della presenza o meno di un talento».

Carta vincente della Nuoro reading school è la presenza di grandi maestri della scrittura e del mondo dell’editoria: «È nata subito l’idea che fosse importante una scuola di lettura creativa basata sull’affidare le docenze a personaggi importanti come diversi grandi scrittori italiani – racconta il direttore della scuola – tra questi, Edoardo Albinati e Sandro Veronesi che hanno parlato di se stessi secondo il principio importante di accordare il proprio orecchio con la voce degli altri. In “cattedra” anche Marcello Fois e, tra i principali editor, Antonio Franchini e Benedetta Centovalli. Importante anche la presenza di grandi nomi del giornalismo culturale come Mario Baudino ed Edoardo Castagna. Tutti nomi di altissimo livello che hanno instaurato con gli utenti un grande rapporto».

L’esperimento della lettura creativa non è un atto passivo ma un importante esempio di creatività: «Il programma – conclude Massimo Onofri – si è basato su questa filosofia e gli allievi lo hanno percepito. Tutto è dipeso da chi è stato bravo ad attirare la curiosità dei presenti creando arricchimento ed entusiasmo. L’idea è quella di portare avanti un qualcosa che resti nel tempo. I primi allievi che abbiamo formato potrebbero diventare il “personale” del domani in questo che è un lavoro da conservare e potenziare».