Azioni per la valorizzazione delle risorse agroforestali della Sardegna centrale (istituzione di un Centro Agroforestale Mediterraneo)

Abstract del Progetto di Ricerca

La promozione e lo sviluppo di prodotti forestali non legnosi (NWFP) è una delle aree prioritarie del dipartimento forestale della FAO dal 1991. L’obiettivo è migliorare l’utilizzo sostenibile dei sistemi forestali al fine di contribuire alla loro gestione oculata, per conservarne la biodiversità e migliorare la produzione di reddito e la sicurezza alimentare. Tali prodotti svolgono un ruolo importante nella vita quotidiana e nel benessere di molti milioni di persone in tutto il mondo, assolvendo a bisogni primari, di occupazione e reddito, e contribuendo allo sviluppo economico, in particolare delle popolazioni rurali.

Negli ultimi decenni si osservano crescenti richieste verso diversi prodotti e servizi forestali non legnosi anche nei paesi del Mediterraneo, per il loro ruolo di protezione delle foreste e conservazione della biodiversità. Le foreste sono una parte importante del paesaggio mediterraneo.

Gli ecosistemi forestali mediterranei sono caratterizzati dalla loro natura multiuso con alta varietà di prodotti. Sono inoltre importanti per migliorare le condizioni climatiche, prevenendo l’erosione del suolo, che funge da serbatoio di acqua potabile e fornisce molti benefici sociali. La situazione delle foreste mediterranee è diversa da quella di altri sistemi forestali delle regioni settentrionali.

Le funzioni ecologiche di tali foreste, quelle ricreative e paesaggistiche sono aumentate a seguito dei cambiamenti socioeconomici degli ultimi decenni, ma si presentano problemi di gestione per la carenza di manodopera (a causa dello spopolamento rurale) e per la scarsa redditività (costi elevati e bassi prezzi del legname e prodotti non legnosi) e talvolta per la inefficiente commerciabilità di beni e servizi derivati. Ciononostante, costituiscono risorse primarie potenzialmente molto rilevanti per la sussistenza delle comunità locali, per le funzioni ambientali forestali e cruciali per lo sviluppo sostenibile delle società rurali.

La regione Sardegna rappresenta un importante bacino di biodiversità vegetale e animale, le cui caratteristiche rappresentano una valida alternativa di sviluppo economico sostenibile per le popolazioni delle zone interne.

A tale scopo, su iniziativa di Uninuoro, dell’Università di Sassari (Dipartimento di Agraria) e degli Enti locali, con particolare riferimento al Comune di Nuoro e all’Agenzia Forestas, nel corso degli ultimi anni, è stato realizzato una sorta di patto territoriale tra i differenti soggetti locali, le imprese, gli enti locali, le associazioni imprenditoriali e di categoria ecc., volto ad individuare obiettivi di sviluppo condivisi ed una batteria di interventi produttivi ed infrastrutturali tra loro integrati necessari per conseguirli. Lo strumento messo a punto, di fatto, si può riassumere in un “accordo” traenti locali, parti sociali e vari soggetti pubblici e privati per l’attuazione di un programma di interventi caratterizzati da specifici obiettivi di promozione dello sviluppo locale, di seguito descritto, è stato conseguito con incontri operativi e dibattiti nel territorio del nuorese con il coinvolgimento delle parti interessate.

Sulla base di questi presupposti generali e coerentemente con le finalità indicate nella scheda descrittiva del Centro di competenza RESTART, si è pertanto giunti a questa prima proposta, che inizialmente coinvolge il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, ma con la piena volontà e l’auspicio che presto possa estendersi ad altre competenze in ambito regionale, espresse, anche dall’Università di Cagliari in materia sia botanica che alimentare (qualità e salubrità dei prodotti e dell’ambiente) nella consapevolezza che solo attraverso un concerto di sforzi altamente qualificati si possa giungere al conseguimento ottimale degli obiettivi prefissati nell’interesse dello sviluppo regionale.

Di seguito, questa prima proposta articolata in 8 WPs.

L’Wp1 è incentrato sulla valorizzazione e la gestione delle specie arboree con caratteristiche ecologiche e fisiologiche che ne garantiscano la compatibilità e la produttività nelle aree montane, quali il castagno, il noce, il nocciolo, il ciliegio, il pero ed il melo ed altri frutti minori con l’obiettivo di individuare genotipi locali per un loro inserimento in un ambito colturale e l’ottenimento di produzioni regolari, omogenee e di elevata qualità. Tale attività si basa su una profonda conoscenza del tessuto economico e di imprese del settore e di tutte le iniziative e progetti già in essere sulla biodiversità per una fruttuosa collaborazione, che vedono coinvolti il CNR (ISPA – Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari) e il settore frutticolo di AGRIS.

L’Wp2 investe le grandi potenzialità di sviluppo dell’orticoltura montana in grado di valorizzare l’elevata qualità ambientale delle aree agro-forestali, con l’obiettivo di contribuire alla messa a punto di filiere orticole innovative e sostenibili volte ad ottenere prodotti alimentari di alta qualità e ad alto valore aggiunto. Anche in questo caso, l’approccio si è basato su un’analisi completa di tutte le variabili dei sistemi colturali proposti attraverso l’integrazione delle competenze dei ricercatori e tecnici, anche afferenti ad altri enti come AGRIS e LAORE, con quelle delle imprese individuate, rappresentative di tutte le realtà produttive a vocazione orticola del territorio montano da configurare come aziende pilota.

L’Wp3 verte sugli ampi margini di miglioramento della produttività di legname da opera e biomasse da combustione dei sistemi forestali mediterranei, nonché sulle potenzialità della produzione sughericola, le quali non riescono attualmente a coprire il fabbisogno di materia prima delle industrie autoctone, ponendo l’esigenza di un nuovo approccio alla filiera del legno e del sughero. Obiettivo, quest’ultimo, che coinvolge in prima istanza l’acquisizione di nuove conoscenze, di base e applicate, che vedranno il coinvolgimento in prima istanza dell’Università e dell’Agenzia Forestas con il rispettivo patrimonio forestale e anche di infrastrutture come le falegnamerie. Collaborazioni e attività che risultano già ampiamente documentate da numerosi tirocini e attività sperimentali nell’ambito di tesi di laurea e di dottorato svolte presso la Sede del Corso di Scienze forestali e ambientali di Nuoro.

L’Wp4 è alla base dello sviluppo di strumenti razionali per la protezione delle specie forestali in ambiente naturale e urbano e di valorizzazione dell’apicoltura, attraverso l’individuazione di processi razionali per la previsione delle infestazioni dei principali fitofagi degli ecosistemi sughericoli, e la promozione, valorizzazione e tutela dei prodotti e i servizi dell’apicoltura in ambito forestale. Il tutto finalizzato alla maggiore fruibilità delle aree verdi urbane e dei parchi forestali, ad una maggiore redditività delle sughere (in seguito a protezioni razionali), alla razionalizzazione delle risorse economiche allocate annualmente dall’Assessorato Regionale alla Difesa dell’Ambiente per la protezione delle foreste e all’ottimizzazione dell’impegno di CFVA e AGRIS nel monitoraggio e definizione delle aree da trattare, alla trasferibilità di modelli di gestione del verde urbano. In tale contesto, improntato su competenze essenzialmente entomologiche si inserisce anche la promozione, valorizzazione e tutela dei prodotti e dei servizi offerti dall’apicoltura, in stretta sinergia con la fattiva collaborazione già in atto con l’Associazione dei Produttori apistici della Sardegna (Apiaresos) e degli apicoltori professionisti Api.Pro, al fine di favorire e incentivare l’ammodernamento tecnologico‐strutturale delle aziende apistiche e l’insediamento dei giovani nel settore apistico.

L’Wp5 mira a definire i tipi genetici autoctoni di specie animali di interesse zootecnico come valida alternativa per il loro allevamento nei territori montani, sfruttando i vantaggi che questi hanno rispetto alle razze cosmopolite (tasso maggiore di fertilità e di resistenza alle malattie, superiore longevità produttiva, salvaguardia della biodiversità ecc.). I percorsi che si vogliono attuare riguardano in particolare due filoni strategici. Il primo riguarda lo sviluppo delle produzioni suinicole in ambiente montano attraverso l’individuazione delle migliori strategie di alimentazione, la caratterizzazione e valorizzazione dei prodotti (carne e salumi). Il secondo, lo sviluppo delle produzioni dei bovini da carne rustici locali in ambiente montano, mediante la diffusione di tecniche di svezzamento e ingrasso al pascolo con integrazione alimentare degli animali in finissaggio, la valorizzazione delle carni, la creazione di report/banche dati che permettano agli allevatori di compiere scelte più consapevoli circa l’allevamento delle razze rustiche autoctone sarde.

L’Wp6 costituirà la base sperimentale operativa per la valorizzazione dell’apicoltura in ambito forestale, attraverso lo studio del patrimonio di api locale, il miglioramento delle competenze e della professionalità al servizio della formazione universitaria e delle imprese, lo studio delle risorse apistiche forestali che soddisfi esigenze di pianificazione aziendale, controllo e gestione delle produzioni in base alla loro distribuzione territoriale, lo sviluppo di servizi diagnostici e di controllo a favore delle imprese che operano nel territorio regionale (ad. es. per la gestione di specifici marchi di origine geografica o per assistere gli apicoltori nel controllo degli standard di razza dei loro allevamenti). Una serie di obiettivi condivisi con le imprese apistiche e le associazioni di produttori, già suffragati da rilevanti iniziative in atto tra l’Università di Sassari (Dipartimento di Agraria – settore entomologia) e l’Università di Cagliari (Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente – settori di Chimica degli Alimenti e di Tossicologia) in ambito di miglioramento della gestione biologica del controllo del principale parassita delle api (Varroa destructor).

L’Wp7 si propone di rappresentare un punto di riferimento per lo studio dei funghi in tutti i diversi aspetti, affiancando le aziende che operano nel settore, attraverso la valutazione di funghi eduli e tartufi su vari substrati, lo studio di ectomicorrize in piante destinate alla realizzazione di impianti diproduzione nonché della loro diffusione in boschi naturali e artificiali. Questa attività non si sovrappone ma integra le iniziative già in atto in ambito micologico (es. il Centro Studi Micologico) espandendo il campo di interesse in particolare soprattutto alla valorizzazione della risorsa tartuficola e alla produzione del tartufo fresco in ambito forestale (boschi naturali e artificiali) anche tramite lo sviluppo di tecniche per la lavorazione, trasformazione e relativi controlli analitici per la sicurezza e la qualità della materia prima e dei prodotti trasformati.

L’Wp8 offrirà una base documentale digitalizzata di studio a disposizione di studenti, ricercatori ed amministratori interessati alle diverse tematiche riguardanti le terre collettive, fornendo altresì supporto per apposite ricerche mirate di studiosi, professionisti o altri utenti interessati. Obiettivo che sarà perseguito in piena sintonia con i Centri Studi sulle Terre Civiche operanti in Sardegna.