Ottime risposte dalle imprese del territorio, già più di 500, che hanno dimostrato di credere nel “new deal”
di Luca Urgu
Terra marique, dicevano i romani per indicare i territori interni e costieri che rientravano nel loro dominio.
Fonti di ricchezze da amministrare per lo sviluppo dell’impero. Così avere la possibilità di puntare ad aree omogenee economicamente e culturalmente con specificità marittime e altre tipiche delle zone interne è una delle peculiarità e ricchezze del Nuorese.
La strategia vincente anche questa volta può essere quella di fare squadra o rete (come oggi si dice su più fronti) per assecondare una crescita che punti sulle eccellenze dell’agroalimentare che solo così può avere interessanti prospettive di sviluppo e strizzare l’occhio ai mercati interni ed esteri.
L’idea è venuta ad un gruppo di amministratori locali, imprenditori, associazioni e cittadini del centro Sardegna che intendono promuovere il riconoscimento di un distretto rurale di cui alla Legge Regionale n. 16 del 8 Agosto 2014 entro il territorio di riferimento. Si tratta di una vasta area che coinvolge i territori delle Baronie, del Nuorese della Barbagia e del Gennargentu, e parte del Marghine, ma suscettibile di ampliamento, accomunata dall’esigenza di individuare modelli di sviluppo locali condivisi e coerenti con le vocazioni territoriali comuni.
Tutto questo in considerazione del fatto che i territori rappresentati sono caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione tra diversi saperi locali che ruotano attorno al tema della ruralità. Ognuno con una propria specificità.
«È un grande riconoscimento del Centro Restart di UniNuoro aver ricevuto la richiesta di supporto per la costituzione del Distretto rurale da parte di tante istituzioni pubbliche, Comuni, Camera di commercio e Provincia, cittadini e imprese del territorio. Riteniamo che il mondo della ricerca e della formazione, assieme ai propri partner istituzionali, possa essere l’elemento di successo del nascente distretto che abbraccia questa vasta area», ha detto Fabrizio Mureddu Commissario dell’Università di Nuoro.
Numerose istituzioni e imprese locali hanno così chiesto la disponibilità del Centro Restart, istituito presso il Consorzio Universitario con compiti di ricerca, sviluppo, consulenza, formazione e sperimentazione nonché con lo scopo di effettuare studi, analisi e diagnosi dei territori, a supportare gli attori locali interessati nelle fasi attinenti alla verifica sulla fattibilità di un distretto ed eventualmente alla predisposizione del piano di Distretto anche attraverso il coinvolgimento delle Agenzie regionali di riferimento.
Un’attività che sta andando avanti e che sta trovando ottime risposte dalle imprese del territorio, al momento oltre 500, che hanno dimostrato di credere nel new deal che il distretto rurale può rappresentare.
Le richieste sono giunte al Centro Restart dai territori di Aritzo, Belvì, Bitti, Bolotana, Desulo, Dualchi, Fonni, Gadoni, Galtelli, Irgoli, Loculi, Lula, Mamoiada, Nuoro, Oliena, Onifai, Orgosolo, Orosei, Orani, Orotelli, Orune, Ottana, Siniscola, Tonara e Torpè. Altri territori stanno richiedendo informazioni e manifestando interesse all’iniziativa. Un patto trasversale e lungimirante che dalla Barbagia guarda alla Baronia. Dalle montagne del Nuorese alle coste di Siniscola e Posada, ma senza dimenticare le colline del Marghine.
«La visione strategica di più soggetti pubblici che dialogano con il mondo dell’impresa ci fa ben sperare per un percorso mirato al lavoro di squadra, di unione per il raggiungimento degli obiettivi comuni – rimarca il commissario Fabrizio Mureddu – Noi ci crediamo, e i prossimi mesi saranno decisivi per elaborare nei dettagli un progetto su cui ricadono molte aspettative per dei settori strategici che portano avanti attività tradizionali di eccellenza assoluta».
È stata inoltre coinvolta l’Agenzia Laore che ha prontamente messo a disposizione le proprie competenze e, assieme a UniNuoro, supportato il partenariato già nelle fasi di avvio.
Salvatore Frongia di Desulo del salumificio Rovajo benedice l’opportunità di un percorso che saprà regalare soddisfazioni a tutti i soggetti coinvolti delle varie aree produttive del Nuorese: «Noi abbiamo seguito le vicende della legge fin da subito e le opportunità sono molto interessanti. Ci siamo proposti con convinzione anche perché crediamo che sia molto importante promuovere la cooperazione tra aziende superando così uno dei gap storici del nostro tessuto imprenditoriale».