PROGETTO DI TRASFERIMENTO DI COMPETENZE E INCUBAZIONE DI IMPRESE PER LA REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO “SARDINIA WINE EXPERIENCE”

Le opportunità per innovare e vivere una nuova esperienza turistica

Appare necessario individuare l’insieme delle esperienze che una regione vitivinicola come la Sardegna può offrire, con un focus sul paesaggio rurale plasmato dalla viticoltura: winescape, ad alto valore estetico, ma allo stesso modo importante risorsa culturale e produttiva. Le cantine e le aziende agricole che aderiranno al progetto diventeranno il centro e la sintesi dell’esperienza turistica legata ai viaggi per conoscere gli ambienti e la nostra cultura.

La visita della cantina dovrà essere lo strumento per entrare in relazione con un territorio che si apre al viaggiatore e ne soddisfa curiosità e bisogni. Una esperienza particolarmente richiesta già oggi dai visitatori stranieri, che rappresentano la gran parte dei fruitori di questo tipo di vacanza e che percepiscono la visita in cantina quale occasione per godere di una esperienza che esprime la qualità della vita italiana.

 

In Sardegna, si aggiungono inoltre valori culturali e identitari di forte impatto narrativo: la Blue Zone e l’isola dei centenari, la straordinaria condizione di longevità che arride a numerosi nostri conterranei e che viene fatta risalire proprio alla particolarità degli stili di vita in Sardegna e alla qualità del buon mangiare e del buon bere.

Per queste ragioni, si porrà particolare accento sull’esclusività dei vitigni autoctoni che ci arrivano dalla nostra storia millenaria erede della civiltà nuragica, che conosceva la vite domestica e la coltivava. Tale patrimonio è risalente all’età del bronzo medio (all’incirca dal 1300 al 1100 a.c.), come testimonia la presenza di alcuni semi di vite, a dimostrazione di una continuità nella coltivazione per oltre 3.000 anni.

Se da un lato negli ultimi anni le motivazioni di viaggio hanno modificato il profilo dei turisti, sempre più attenti e desiderosi di ricercare il genius loci dei luoghi e delle loro comunità, dall’altro è necessario proporre un’offerta di vacanza che vada oltre il prodotto del marino-balneare e che dia spazio e valore a quanto di genuinamente tradizionale esiste come patrimonio di memoria e di relazioni nelle popolazioni locali.

Come risulta dagli ultimi studi, guardare e osservare non è più sufficiente per rendere un’esperienza memorabile. Il turista deve poter conoscere, provare, immedesimarsi, gustare, sentire, percepire un contesto diverso da quello usuale. Il wine tourism costituisce pertanto uno dei segmenti più interessanti su cui operare per rispondere alle nuove richieste del turismo e per promuovere il raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibile dei territori e paesaggi vitivinicoli.

L’enoturista rientra a tutti gli effetti nella categoria più ampia di turista culturale. Egli può sviluppare variegati interessi sotto tutti i punti di vista: scientifico, nutrizionale, culturale e produttivo, salutistico, storico, religioso, spirituale, artistico ed economico. Per fare tutto ciò, il turista si reca nei territori di produzione durante tutto l’arco dell’anno e opta per una ricettività sempre più varia e qualificata.